BOLOGNA UNA CITTà CHE CAMBIA
LIBRERIA NANNI
Conosciuta come la più antica Libreria di Bologna, venne inaugurata nel 1825 dalla famiglia Marchesi e nel 1928 fu ripresa da Arnaldo Nanni, il quale l’attrezzò con le caratteristiche “bancarelle parigine” sotto il portico della Morte. Dal secondo dopoguerra, in particolare, la Libreria Nanni ha avviato una sistematica azione di reperimento di testi rari (o comunque difficilmente reperibili) appoggiandosi alla ristampa di opere di filosofia, medicina, scienze naturali, ingegneria e letteratura. Nel tempo, si è instaurato un collegamento con l’attività libraria vera e propria: un “deposito culturale”.
Questa Libreria ha dunque saputo rispondere nel tempo a varie domande di “rarità”, soddisfacendo le richieste provenienti da Biblioteche e Università Italiane, Europee ed Americane, contribuendo in tal modo all’affermazione e alla diffusione della cultura bolognese.
LIBRACCIO
La prima libreria italiana chiamata Libraccio aprì nel 1979 in via Corsico a Milano: l’idea nacque da quattro ragazzi di circa vent’anni, i quali si conobbero al mercatino dei libri usati di largo Richini, davanti all’Università Statale. Sono passati ormai 36 anni e, al giorno d’oggi, Libraccio è la più grande catena di libri usati e scolastici in Italia, con sedi sparse in tutta italia, rimane però sempre indipendente, nel senso che non è controllata da nessun editore.
I libri non scolastici usati si dividono in due categorie: i libri di “antiquariato” , che sono quelli pubblicati prima del 1900, considerati pezzi da collezionismo, mentre i libri di “modernariato” sono quelli pubblicati nel ‘900, in particolare nella prima metà del secolo.
BIBLIOTECA SALABORSA
La Biblioteca Salaborsa è stata inaugurata nel 2001 all'interno di Palazzo d’Accursio, sede storica del Comune di Bologna. Si affaccia su piazza Nettuno e su via Ugo Bassi. Questa biblioteca cura l’informazione generale, e documenta in particolare la cultura contemporanea attraverso libri, audiolibri, giornali, fumetti, riviste, mappe, video, CD audio, DVD, CD-ROM e banche dati. Tra gli obiettivi della biblioteca sono previsti la diffusione dell'uso delle risorse elettroniche e l'accesso alle tecnologie dell'informazione.
Sotto la pavimentazione trasparente si possono inoltre vedere reperti archeologici dovuti alla stratificazione di varie civiltà: quella villanoviana, della Felsina etrusca e della Bononia romana. Nell'area ora occupata dalla Salaborsa sono state trovate anche le fondamenta di un monumentale edificio pubblico, probabilmente la basilica cittadina.
ROXY BAR
Il Roxy Bar rappresenta, sin dalla sua apertura, un simbolo per la città, soprattutto grazie all’influenza di Vasco Rossi e della sua canzone Vita Spericolata, da cui il locale prende il nome. Ironicamente, l'attrazione principale sono però i bagni del piano inferiore: negli anni completamente ricoperti con firme, dediche e testi. Ciò che ha contribuito a rendere ancora più conosciuto il bar è stata la trasmissione “Roxy bar”, in onda proprio dal piano inferiore del bar, dal 1992 al 2001, tenuta da Red Ronnie. La trasmissione vuole essere un mezzo di incontro tra i giovani con i propri musicisti preferiti, che lì vengono messi sullo stesso piano del pubblico, dialogando a tu per tu con tutti i presenti. Non si parla però solo di musica, ma anche di società e attualità. La trasmissione riscosse un grande successo, tanto da vincere tre Telegatti nel giro di tre anni.
Il 12 dicembre 2011 l’ormai celebre Red Ronnie diede vita a un nuovo esperimento, una sua web TV che chiama Roxy Bar TV con musica a disposizione 24 ore su 24. Il programma si conclude e con lui chiude anche il Roxy Bar, il 18 dicembre 2016, dopo quasi 25 anni. Il locare ha riaperto dopo quasi 4 anni, sotto una gestione diversa e quasi completamente “ripulito”, ma sempre sotto lo storico nome.
CAFFÈ ZANARINI
La sede della Pasticceria Zanarini si trovava inizialmente nei locali precedentemente occupati dalla Pasticceria Rovinazzi, in via D'Azeglio 34, che successivamente si spostò in via Farini 2, nei locali attualmente occupati dalla Libreria Mondadori. Fu nel 1930, che Enrico Zanarini aprì quel bar che ancora oggi figura tra i più celebri di Bologna.
Zanarini era il garzone di un fornaio che aveva poi fatto fortuna. La sua attività nel tempo si sviluppò ed egli poté aprire nuovi locali anche in altre città della regione. Alla sua morte, fu suo figlio a mandare avanti la sua attività trasformando il semplice bar di piazza Galvani nell’attività che tutt’ora conosciamo, per molto tempo la più alla moda della città.
BAR EDEN
Per molti anni si sono perse le tracce di questo sorprendente teatro. Il nome originale era Eden Kursaal, primo café-chantant di Bologna. Realizzato all’interno di Palazzo Maccaferri in stile neo rinascimentale, trova il suo posto su via Indipendenza al fianco della Montagnola. Dal 1899, quando fu inaugurato, fino al 1923, il teatro Eden fu il locale più alla moda della città, frequentato soprattutto dai bolognesi che amavano divertirsi la notte (detti anche, in dialetto, biassanot), che volevano godersi la bella vita, spesso con parecchi soldi.
In seguito alla troppa concorrenza da parte degli altri spazi teatrali aperti sulla via principale, l’Eden interruppe la programmazione di spettacoli, mantenendo però la ristorazione e trasformando lo spazio della platea in una sala da ballo. Attualmente è la sala colazione dell’Hotel I Portici e ogni tanto torna teatro di eventi letterari o musicali. È inoltre considerato Patrimonio Culturale dell'Emilia-Romagna
ARENA DEL SOLE
Si trova in via dell'indipendenza 44, e sulla facciata neoclassica vi è scritto: 'luogo dato agli spettacoli diurni'. L'Arena del Sole nacque infatti nel 1810 come teatro all'aperto. Per un secolo funzionò come arena per gli spettacoli estivi, ma quando nel 1916 fu dotata di coperture smontabili, la struttura venne utilizzata anche in inverno. Nei decenni successivi aumentò la popolarità del cinema come forma di intrattenimento, e questo determinò un aumento dei film in programmazione a scapito degli spettacoli teatrali.
Nel 1949 la sala si trasformò definitivamente in cinematografo. Quando nel 1984 l'edificio venne acquistato dal Comune di Bologna, vi fu un'immediata ripresa dell'attività teatrale.
TEATRO DI VILLA MAZZACORATI
Situato in via Toscana 17-19, il teatro della villa Aldrovandi Mazzacorati costituisce l'unico esempio di teatro privato suburbano a noi pervenuto nel bolognese. Fu inaugurato il 24 settembre 1763 (durante l'età dei lumi) ed è un vero e proprio gioiello neoclassico. Grazie alla sua ancora eccellente acustica, è utilizzato tutt'ora per ospitare spettacoli, eventi divulgativi e lirici, o concerti.
Un tempo offriva posto a 200 persone, mentre oggi "solo" a 95. Bisogna però considerare che un tempo gli spazi teatrali erano affollatissimi.
FARMACIA ZARRI
La farmacia Zarri, in via Ugo Bassi 1, fu fondata nel 1814 da Luigi Cesare Barbieri, discendente diretto di una stirpe di aromatari trecenteschi che avevano bottega in Sant’Andrea degli Ansaldi.
La farmacia Zarri era al tempo l’unica in città ad aver annesso un laboratorio per la preparazione dei farmaci. Come testimoniano i listini ancora conservati nell’archivio, preparava una moltitudine infinita di medicinali, compresi quelli iniettabili. Purtroppo, nell’ultimo periodo, la farmacia ha chiuso per problemi economici. La sua insegna e il suo esterno “retrò” rimarranno però sempre una meta per chi visita Bologna.
PALAZZINA MAJANI
All'inizio di via Indipendenza è costruita un'elegante palazzina. È uno dei migliori esempi di edifici in stile liberty in città. La palazzina Majani fu completata nel 1908 su commissione di Giuseppe Majani, seguendo il progetto di Augusto Sezanne. Oltre a un laboratorio, ospitava anche un bar e al piano superiore una sala da ballo. L'idea dell'architetto era quella di costruire nel pieno centro della città una sedia viennese che si distinguesse nel panorama medievale del centro storico.
La palazzina diventa molto presto uno dei più importanti centri di aggregazione della nobiltà e della borghesia cittadina. Sulla terrazza al primo piano molto spesso suonava una orchestra, la cui musica era udibile da tutti i cittadini che si ritrovavano nel centro cittadino. Dal 1953 la palazzina ospitò la sede di una banca, fino ad essere completamente convertita a uso commerciale nel 2004 per opera della catena di abbigliamento H&M.
PIAZZA SANTO STEFANO
Piazza Santo Stefano si trova davanti alle ben note sette chiese di Bologna: la chiesa del Crocifisso o di San Pietro, la chiesa di San Giovanni Evangelista, la chiesa dei Confessi, la chiesa di San Vitale ed Agricola, la chiesa del Santo Sepolcro, la chiesa dell’Atrio e la chiesa della Santissima Trinità. Tra il 1873 e il 1878, a seguito della riforma toponomastica, Piazza Stefano e Strada Santo Stefano furono unite nella via Santo Stefano, che ha sempre mantenuto questo nome nonostante nessuna delle chiese o dei monumenti siano dedicati a questo Santo.
Si narra che al centro di questa piazza un tempo era presente un'enorme quercia a fare da ombra a pellegrini, turisti e anche ai semplici cittadini che passavano le giornate all'aperto.
PIAZZA MAGGIORE
Nel 1200 si avviò la costruzione della famosa Piazza Maggiore. Si partì non dalla larga pavimentazione che ricopre la piazza, il cosiddetto "Crescentone", ma dalle strutture che la circondano. Infatti si cominciò dal Palatium Vetus Communis Bononiae (divenuto poi Palazzo del Podestà) costruito su uno spiazzo che fu chiamato "Curia Comunis" o "Platea Comunis" dal 1200 fino a tutto il XV secolo.
Il nome "Piazza Maggiore" invece cominciò ad essere utilizzato solo nel XVI sec, in seguito sarà ufficializzato dalla riforma napoleonica come unico nome. Nel 1944, durante il periodo della Repubblica di Salò, il nome della piazza cambiò nuovamente, diventando "piazza della Repubblica". A guerra conclusa, con la delibera consiliare del 23 ottobre 1945, la celebre piazza tornò a essere conosciuta come Piazza Maggiore.
CINEMA METROPOLITAN / APOLLO
Nel 1912 fu deciso che dovevano essere demolite alcune catapecchie in via dell’Orso. Il 12 ottobre di un anno dopo in quell’area venne inaugurato il Teatro Apollo, al quale si accedeva entrando dal civico 38 di via dell’Indipendenza. Ben presto il locale divenne famosissimo: ospitò spettacoli di molteplice varietà, di cafè-chantant, operette e riviste, raramente anche opere liriche.
Nel 1938 vi fu un serio decadimento, ma il teatro continuò ad essere attivo finché, durante il bombardamento del 25 settembre 1943, fu ridotto in macerie. Dopo la fine della seconda guerra mondiale fu recuperato e nel 1950 venne trasformato nel cinema Metropolitan. Ora, invece, è sede di un’attività commerciale.
CINEMA MODERNISSIMO
Agli inizi del Novecento la corsa verso il progresso ha trasformato i centri storici antichi in città moderne. Il Cinema Modernissimo, inaugurato nel 1915, era un cinema sotterraneo a due sale con accesso da piazza Re Enzo. Una delle due sale cinematografiche rimarrà in attività fino al 2007 con il nome di Cinema Arcobaleno, tra i cinema più frequentati del circuito cittadino. Nel 2016 furono iniziati i lavori di recupero del teatro sotterraneo: questo evento rappresenta un'occasione unica per la città di Bologna. "Qui si presenteranno i film, si discuterà di cinema, si parlerà coi registi."
"Tutto il giorno, tutti i giorni." dice Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca. Gira per il cantiere aperto e indica spazi, sedie, schermi, scalinate, soffitti e pareti, immaginando tutto come fosse già vero. "La consegna chiavi in mano è fissata al 5 dicembre del 2021, ma noi e tutti quelli che lavorano qui abbiamo buone speranze che si possano anche anticipare i tempi." Avrebbe dovuto inizialmente aprire due anni fa, poi l’anno scorso, se non ci fosse stato il Covid, ma adesso si viaggia spediti perché il 2021 sia finalmente l’anno dell’inaugurazione.
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha sede nel quattrocentesco Palazzo Galvani, l'antico “Ospedale della Morte”. Il museo venne inaugurato nel settembre del 1881, con la fusione di due musei: l'Universitario e il Comunale. Il museo attuale lo possiamo collocare come una delle più importanti raccolte archeologiche italiane ed è altamente rappresentativo della storia locale, dalla preistoria all'età romana. La sua sezione etrusca è infatti identificata come il punto di partenza per conoscere la civiltà dell'Etruria padana, che ebbe come capitale Bologna; l'etrusca Felsina.
Le antiche collezioni conservano capolavori dell'arte greca e romana. Di particolare rilievo è la raccolta di antichità egiziane, una delle più importanti d'Europa. Tra il 1972 e il 2012 il Museo ha ospitato oltre 150 mostre ed esposizioni di carattere sia archeologico che artistico.
PALAZZO FAVA
La famiglia Fava ne prende possesso nel 1546 ma il palazzo è di epoca molto precedente. La struttura attuale prende forma nel Rinascimento, anche se con importanti restauri avvenuti in seguito.
Dopo i numerosi interventi di restauro, il 28 gennaio 2011 Palazzo Fava è aperto al pubblico come Palazzo delle Esposizioni. Ora ospita una serie di mostre distribuite nei vari piani dei nuovi spazi espositivi, principalmente con opere tratte dalle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione Carisbo.
PALAZZO PALLAVICINI
Palazzo Pallavicini nasce in pieno Quattrocento, ai tempi dei Bentivoglio. Diventa poi di proprietà dei Sala, per passare quindi nel tempo ai Volta, ai Marsili e ai conti Isolani, che nel 1680 lo fecero parzialmente ristrutturare in quelli che venivano definiti “modi dell’architettura senatoria”, a opera dell’architetto Paolo Canali, che ne progettò e realizzò la scalinata monumentale e il salone (con soffitto a lanterna), che divenne il più alto della città insieme con quello di Palazzo Ranuzzi.
Con Pallavicini, l’edificio diventa a tutti gli effetti la sede di una corte europea, restituendo un’immagine degna di una reggia: nel suo nuovo salone vennero stretti importanti rapporti con la diplomazia internazionale, imbandite feste e banchetti, organizzati concerti, ospitate famiglie importanti e vari regnanti,. Anche la scalinata ospitò per molti anni numerosi memorabili cortei. Oggi invece si limita ad essere scenario di importanti mostre ed eventi.
Mambo
Il museo propone un percorso che va dal dopoguerra ai giorni nostri. Si trova in una posizione bella e anche abbastanza comoda. Altrettanto interessante è entrarci, visto che un tempo la struttura ospitava un panificio. Successivamente nel corso degli anni ha però subito molte trasformazioni per arrivare alla sua forma attuale. Il Mambo ha una vasta rete di contatti e collabora con numerose Istituzioni e Accademie, in modo da restare sempre aggiornato.
Museo tattile
Il museo tattile di Bologna permette alla gente con disturbi fisici di diverso genere di avere un esperienza artistica attraverso il tatto. L'organizzazione è stata fondata a Bologna nel 1999, ed è il risultato di una ricerca avviata già nel 1995 dall'Associazione Scuola di Scultura Applicata, in collaborazione con la Cattedra di Ottica Fisiopatologica dell'Ospedale Sant'Orsola, l'Unione Italiana Ciechi e l'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Presenta un totale di circa 40 opere, che creano un percorso attraverso le curve e le forme d opere famose.
Museo virtuale VR
La macchina del tempo è un museo nato nel 2018 e vuole ricostruire i vari tempi storici della città attraverso l'utilizzo della realtà virtuale. Le attrazioni più belle, secondo un sondaggio, sono il "Tower and power" e il "Tutankhamon". Questo museo è aperto anche ai bambini dagli 8 anni in su.
A cura di: Alice Matteuzzi, Chiara Martelli, Giorgia Ruggeri, Giulia Esposti, Matteo Mobrici e Alessandra Kadabashyan.
III D, Beni Culturali, IsArt Liceo Artistico F. Arcangeli, anno scolastico 2020-21
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